Distanze dalle case. La caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro. E' vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri.Non so se la dimora rurale (di proprietà di Totaro) possa essere considerata abitazione (uno sgabuzzino sì), ma come abitante della medesima, io ero ben visibile e se non si spara nei pressi delle abitazioni, ancor più la proibizione dovrebbe riguardare gli spari direzionati verso le persone che vi abitano e che si trovano casualmente o meno lì attorno. Per farla breve. Ho capito, già da principio, che in questa faccenda vi erano implicate tanta della gentaglia sanmartinense, tra cui alcuni ben individuabili. Come ho detto nel post precedente: la società è mafia. Lo riconfermo. Chi paga per questo affronto?... Risposta: il crimine non pagherà. Certo, posso fare solo illazioni. Avessi le prove a quest'ora... chissà... Ma non ci vuole mica la zingara per indovinare l'accaduto. Il cerchio è sempre quello:
famiglia ↔ ambiente ↔ sistema di controllo (socio-psichiatrico)
Tutto si "fà a fin di bene", come direbbe il Signor 7x5 , quindi la possibilità che un individuo, di fatti controllato e perseguitato (altro che mania di persecuzione!), possa rifarsi legalmente è pressocché azzerata. On n'échappe pas à la machine (G. Deleuze).
Questo sinteticamente quanto accaduto,
L'ho già detto. Lo scopo, mica tanto recondito, per cui viene realizzato tutto questo gran dispendio di risorse, di dispiegamento di forze più o meno armate, e chi più ne ha più ne metta, è quello di ricondurre il sottoscritto alla ragione, ovvero: farmi tornare con le buone o con le cattive alla casa in paese, ove una volta abitavo con mia madre bonanima. L'ho detto e lo ripeto che per fortuna di mamme ce nè una sola. Questo per inciso. A questa carenza mammestre, va da sé, supplisce ancora una volta il sistema, il quale, pur di controllarti e gestirti, si dà un gran bel da fare. Non c'è che dire. È ciò che si potrebbe definire interdizione di fatto, diversificandola dall'interdizione legale, che abbisogna per di più di tante ingombranti e spesso imbarazzanti scartoffie burocratiche. Quest'ultima ha la possibilità di poter essere impugnata da chi la subisce, addirittura può essere un arma a doppio taglio per chi la sostiene. La prima invece, non attuandosi a livello legale, non ha modo di poter essere smentita, in quanto esistono solo supposizioni da parte dell'interdetto, senza possibilità di impugnare alcunché. Non vi sono documenti, prove, né reati da condannare. A l'interdizione di fatto bisogna associare un doppio legame (double bind) per capirne meglio la funzionalità.
Attualmente, ma credo lo sia sempre stato, sono considerato di fatto incapace di intendere e di volere sia a livello di sistema pubblico che privato. Non ho potuto affrontare certe spese "esorbitanti" come l'acquisto di alcuni pannelli solari che mi avrebbero permesso di sopravvivere in campagna e in seguito quello di una roulotte. Non si vive di solo pane. Mi sono rivolto al comune per l'installazione a mia spese di un pannello solare, subendo tutta una tiritera di rinvii e prese per il culo. Per farla breve ci ho speso più di sei mesi della mia vita. Il mio tempo, dato che il patreterno ce ne ha concesso ben poco, non ha nessun valore; può essere sprecato: giorni, mesi, anni, che importa?... Poi ho mandato tutti a cagare. Come al solito. Un carabiniere competente, ben informato a tale proposito, mi dice affabilmente: "ma scusa, qual'è il problema? Lascia stare il comune. Tu per l'installazione ti rivolgi a un elettricista e te lo fai installare. Non vedo qual'è il problema. Felice della soluzione e nella mia ignoranza, non ho potuto che dargli ragione e seguirne così il consiglio. Cazzo, così semplice. E questi stronzi di comunali mi hanno fatto perdere tanto tempo. Bene. Anche se sentivo che qualcosa non andava. Ciò che è semplificato per un milite, per me si risolve in qualcosa di molto complesso e complicato, intricato, se non impossibile. Detto tutto. Sentivo puzzo di bruciato, Insomma, mi rivolsi al primo eletricista, elettrotecnico per la precisione, tale Giuseppe Marranno, e gli spiego a telefono questa mia richiesta, rimanemmo a livello informale di risentirci. Telefonai un giorno al suo ufficio, mi risponde la segretaria o non so chi, forse sua moglie, e le chiesi se potevo contattarlo. Comincia di nuovo la farsa. Mica mi può dare il suo numero di telefono? "Ma che scherzi! Non si può dare!" E ch'è un agente segreto per caso?... A un elettrotecnico il numero di telefono serve per avere contatti. E già. Contatti. Ma non con me. Insomma, accorciando il discorso, s'è rifiutato molto vigliaccamemente, di aver a che fare con il sottoscritto. Ritelefonai altre volte, ma la risposta della vocina cretina fu sempre la stessa: "ma non si può dare". Io sono trattato da deficiente, ma non lo sono. E senza fornire spiegazioni! In un sistema mafioso, come in teologia, non si danno spiegazioni. Vedi sparatoria. Si spara, non ci si spiega. Dovunque ti giri senti odor di mafia. Ho fatto qualche sgarro per caso? Altro che! mormora il coro sommesso popolano. Il mafio-comitato ha deciso la mia esistenza ed io non devo fare cose imprevedibili, non previste dalle sue deliberazioni, come quello di comprare pannelli solari. Tu hai una casa in paese, è lì che devi stare, rifai l'allaccio della luce, dell'acqua, del gas e vivi da perfetto cristiano. "Ti sciaqqui, ti lavi". Ma cari io non ho bisogno di pulirmi: contrariamente a voi, sono sporco fuori ma pulito dentro, e non vado in giro ad impallinare la gente. Sta di fatto che questo non lo deciso io. Dunque, qui emerge questa ambiguita che io chiamo interdizione di fatto. Sei libero di fare quello che vuoi, ma non puoi fare quello che vuoi. Se non è doppio legame questo! Provai anche con un altro elettricista. Tale Abiuso Giuseppe mio ex-compagno di classe alle elementari e medie. Affabile, venne addirittura in campagna, per vedere dove e come si potevano posizionare questi pannelli solari. Sarò un malfidato, ma non mi fidavo, nonostante la ragionevole gentilezza e cordialità. Tra l'altro, la sua ambivalenza si rivelò con l'affermare che i pannelli fotovoltaici sarebbero riusciti a utilizzare la luce solare, anche quando il sole passa all'orizzonte, facendo il gesto con la mano verso sud. Il sole non può passare all'orizzonte a queste latitudini. Vabbè, lasciamo stare l'ignoranza. Gli volevo anticipare dei soldi. Soldi?... per carità! Mi tranquillizzò dicendomi di non preoccuparmi. Deontologia professionale! Al momento dell'ordinazione, e solo allora, mi avrebbe chiesto un anticipo. Data prevista per l'arrivo del kit di panneli fotovoltaici 20 aprile. Arriva il 20, passa, 21, 22, 23... Telefono per chiedere spiegazioni. Delucidandomi a tale proposito, mi dice che c'è stata una forte richiesta di pannelli e quindi le varie ditte si trovano al momento sprovviste. Arriveranno comunque in giornata, sai sono "giorni balordi" questi. Giorni, mesi, anni, secoli. Balordi. Basta. Per fortuna non possediamo l'eternità. Il vero balordo sono io che mi son fidato. So come funzionano le cose in paese, e così ho dato una giusta scadenza alla cosa, giusto per regolarmi. Gli dico: tu dici arrivano in giornata, io aspetterò fino al 20 di maggio. Un mese di tempo circa, caspita! Non so se l'ha irritato questa mia pretesa, ma l'intero mese di maggio passò e non rimase traccia alcuna dell'elettricista e delle sue promesse. Bravo. "Compagno di scuola, compagno di niente". Sono ancora qui a fantasticare sulla mia autonomia, ormai si può solo fantasticare, visto che la realtà ti rifiuta, rifiuta le tue esigenze, le quali vengono puntualmente stabilite dal mafio-comitato. Ormai è passato più di un anno e mezzo. Interdetto di fatto e non elettrificato. Attualmente ho rifatto il riallaccio della corrente nella casa in paese, con il solo scopo di poter utilizzare il computer. I paesani gongolano. Il Signor 7x5 mi ha predetto che ci sarei ritornato, ma non ha previsto che non ci rimarrò per molto. Cerco così di recuperare il tempo perduto. Anche la memoria in questo periodo di isolamento ha subito un forte ribasso. Un terremoto. Una vera desolazione. Bisogna esercitarsi, nonostante la lupara puntata alla tempia. Questo è tutto per oggi, paese mio. Stanno giocando a un gioco. Ronald David Laing |
Gianni Lannes a radio radicale
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Ecco l'intervista senza censure del 5 febbraio 2013 Su Radio radicale
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12 anni fa