venerdì 18 gennaio 2013

Corriere & corriere

- Ciao, sono il corriere SDA. Senti io non conosco l'indirizzo della tua casa, se puoi venire tu vicino al distributore di benzina a ritirare il pacco, mi fai un grande piacere.
Ed io fesso fesso risposi alla gentile cortesia... attribuendomi così parte del suo lavoro:
- Certo, per così poco!... 30 metri di distanza, in effetti. Ma anche fossero 10 e, ad ogni modo, qualsiasi distanza non smentirebbe il fatto che io resti comunque trattato da cretino! Il ragazzo sembrava tutt'altro che uno scansafatiche. E la cosa lasciava subodorare qualche faccenduola poco chiara...

Pochi giorni dopo, per un'ennesima spedizione, lo stesso giovane corriere, ancora una volta, sembra trovarsi nella stessa situazione smarrita precedente (poveraccio!), sperduto in questa megalopoli sanmartinese e, ovviamente, non sapendo dove cavolo andare. Infatti, i segnali e i nomi delle strade sono equivoci, i numeri civici sono stati alterati da qualche burlone o farabutto. Via Carmine Troilo.. uhm... è a due passi... a due passi dal luogo dell'appuntamorto stabilito. Ormai sono abituato a non abituarmicisi... Adesso c'è una lieve modifica, tutt'altro che insignificante. Non vicino la benzina, bensì di fronte la Banca il punto morto dell'appuntamento. Guarda caso, proprio dirimpetto alla Banca Adriatica c'è l'ufficio del signor P. che gestisce le autolinee Langiano. È per caso un fortuito caso?... Nient'affatto. Ho intuito da subito (già dalla prima volta che ebbi modo di incontrare, malauguratamente devo dire, questo giovane) che qualcosa non andava, considerata la mia plurima aggravata esperienza passata. Il signor 7x5, capitano congedato, mai destituito dal suo rango (adesso civile) e dal suo compito di mettere in riga, era seriamente preoccupato di non vedermi più elemosinare da lui qualche consiglio o altro. Molto voyoeuristicamente cercava di guardare, lui o chi per lui, l'individuo, il sottoscritto, che si palesava davanti al bancomatt piuttosto comprensibilmente seccato. Uno strano movimento si vedeva dietro la vetrata. Mah!...

Lo stesso fatto si ripete subito dopo, un'altra volta, copione già scritto e riscritto. Sono più che nauseato da quest'annosa situazione, creata però anche da me che accondiscendo sempre a queste ser-vili cortesie. Il giovanotto questa volta, considerata la mia fessaggine, osa anche dirmi in modo apparentemente scollegato dalla situazione: "sai io pensavo che tu eri a lavorare... " Ma se non ci conosciamo nemmeno, ragazzo! Mi conosceva eccome, almeno di fama, tramite il signor 7x5, questo sì, che probabilmente consiglia (obbliga) questo insano pensiero al giovane.


Lo scriverei anche qui su questo blog, come lettera aperta, ciò che avrei da dire al bel signore che gestisce le autolinee, vale a dire di non rompermi più i coglioni. Ma sarebbe tempo perso. Lui ha una missione da compiere nei miei confronti e finché non l'ha militarmente eseguita a dovere, non ha pace, ancor più se avallata dall'assunto circolante nella sua capa tosta, ma vuota, del "Deus le volt".

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