martedì 1 gennaio 2013

Interdizione di fatto (fatti e misfatti) - 2

Il fatto che io avessi intenzione di fare installare un pannello solare sulla casetta (nel suo senso etimologico di "capanna") campestre non andava a genio agli indigeni del luogo, soprattutto all'élite del mafio-comitato. Allorquando ero lì per lì per far installare addirittura quattro pannelli fotovoltaici, un impianto ad isola completo e autosufficiente, come garantiva l'elettricista Abiuso, ci fu panico. La "gente segreta" non sapeva più che fare. Ma qualcosa bisognava comunque pur fare. Per Dio. Si trattava di un'offesa alla pubblica decenza. Si potevano immaginare i discorsi in municipio, nei bar, in caserma, in psichiatria, in famiglia... I pannelli non s'hanno a installare. Oh! Questa fu la delibera comunal popo-ilare. E quel che è fatto è fatto, un matto resta matto in tutto. Interdetto. E tutto inter nos.
   L'assurda ambiguità di questa interdizione che promuove il sistema societario-familiare è che si vuole l'interdizione ma, allo stesso tempo, si esige velatamente che questa venga ratificata dall'interdetto di sua sponte. Mea sponte mea sponte mea maxima culpa.  Allora, sono capace o no di intendere e di volere. Dipende. Da cosa? Ma frate, da quello che fai e da come ti comporti. È una situazione-condizione, come si vede, inaccettabile. Volere non volere. Ma i pannelli per me sono un bene di prima necessità. È tutto a mie spese, a voi che ve frega?... Vedi, poi uno dice che la gente pensa solo a farsi i cazzi suoi. E infatti lo fà per interesse, mica per altro.
In mafiologia e in teologia non si fanno domande. Esiste solo l'omertà, il dogma. Il cemento armato dint'a cape, direi io.
Probabilmente se avessi installato i quattro pannelli come convenuto, a quest'ora già mi sarei rifatto delle spese. Dico "probabilmente" in quanto so come vanno le cose (volute). Avrei avuto la possibilità di autogestirmi. Cui prodest scelus, is fecit. Restiamo sempre nell'àmbito della convenienza; e poi si parla di solidarietà. Ma andate a cagare! L'interesse verso una persona lo si nutre solo in quanto può far comodo. In questo caso il termine interesse è più che appropriato.

Sono stato così circa un anno e mezzo fuori dal mondo, completamente scollegato. Te li immagini, dico a me stesso, un anno e mezzo!... in un'era dove le comunicazioni viaggiano a velocità inconcepibili fino a qualche decennio fà. E ci fosse stato qualcuno interessato ad allievare questo isolamento, elettrico s'intende.  Il lato comico della faccenda è che si sparse la voce che io avevo scelto di fare l'eremita, era una mia scelta di vita come dicono i militi e in particolare il simul-attore maresciacallo Mauro Scioli. E non c'è verso di far capire loro che si tratta di una scelta necessaria, per salvare la pelle, e non di scelta di vita. Necessito di tranquillità per una questione di salute. Già. Ma cosa può fregarne della salute privata a un sistema che contempla solo l'istituzione fondata sullo sfruttamento della salute pubblica?...

Quindi ritornando all'elettricità e all'autonomia che mi potevano fornire i pannelli, posso dire che gli oscuri personaggi facenti parte del mafio-comitato hanno emanato il loro verdetto.  Qui si potrebbe far finire la storia dei pannelli fotovoltaici, tanto agognati. Mea sponte mea sponte mea maxima culpa.

Come posso interessarmi a problemi generali, se non mi è concesso nemmeno di provvedere alle mie più semplici fondamentali necessità. Egoista che non sono altro! Decisi così, dopo il default dei pannelli fotovoltaici, di provvedere per una roulotte usata, in modo che potessi viverci come in una casa e, del resto, pensavo, la potevo anche far trasportare. Mi sentivo già una chiocciola. Viva la chiocciola viva la bestia che unisce il merito alla modestia. Un posto dunque lo si sarebbe trovato. La fine ve l'anticipo: è triste: identica a quella dei pannelli fotovoltaici. E già, non mollano questi fetentoni di compae-sani. Altro che mia sponte. Soffrire il freddo non è una bella cosa. La roulotte mi avrebbe permesso oltretutto con poco dispendio di gpl di riscaldarne il piccolo ambiente coibentato. Farò la fine dell'asino. È certo. E la gente in paese dirà in coro, porello, adesso che si era abituato a non mangiare!... è morto.
Ma è mai possibile! Uno sceglie di fare una cosa, sceglie di vivere a una certa maniera, vuole fare questo o quest'altro (a sue spese!). Progetta di fare una cosa e si ritrova progettato. Tu devi solo convincerti che quello che abbiamo scelto sia di tuo gusto e soprattutto di tua sponte. Chiaro?... Altro che!... Oscuro come la pece. Ma si può sapere cosa e di chi è sta sponte ?

Mea sponte mea sponte mea maxima Culpa. Ci risiamo. Una roulotte mi avrebbe fatto più che comodo. Ma il maccanismo impietoso di negazione della volontà subentra implacabile. La decisione di questo acquisto venne obliterata dal clan competente mafio-comitativo. La solita farsa, il solito balletto di competenze e responsabilità scaricabarile. Avevo bisogno di un luogo dove poter collocare questa benedetta agognata roulotte. Mi rivolsi al comune. Ahi ahi ahi, vedi che te li vai a cercare i guai. Ancor non sei tu pago di riandare ai sempiterni calli?... Le facce erano le solite facce da cazzo, ma quasi meravigliavo che potessero sembrare tutti d'accordo a concedermi un luogo adatto. Oh, deo Grazia! sono rinsaviti... Fecero addirittura finta di interessarsi asserendo e giustificando il ritardo con il fatto che il comune doveva garantire una certa decenza e i servizi essenziali all'uopo, a tempo e luogo. All'uopo, sì certo. Ma la cosa, come per i pannelli, andava avanti senza nessuna soluzione. Anzi era proprio ferma. Il segretario oberato dal suo mezzosonno e dintorni, smozzicava le parole centellinandone una ogni quarto d'ora. Forse bisogna vedere se è disponibile tale luogo o tal altro, chissà forse... però... e s'addormenta. dopo un quarto d'ora ricomincia: ma forse... bla bla bla... e cade di nuovo in letargo. Quasi ogni giorno era sempre la solita lagna. Passano i giorni e io sempre a chiedere e a insistere e a ripetere. E loro: forse... va bene quel posto, no quell'altro, chissà, forse sì  forse no. Un giorno che mi ero rotto proprio i coglioni, dissi al deficiente di turno: guarda sceglietelo voi il posto, dove e come vi pare a qualsiasi condizione, anche davanti al municipio, alla caserma, dove vi pare. Adesso non potevano più tergiversare. Non ti preoccupare, domani saranno in riunione tutti: il sindaco, il segretario e gli altri comunali... risolveremo stanne certo la faccenda. Oh meno male! Ma è una cosa che me l'hanno detto tante volte che a stento riuscivo a crederci. Infatti, non avrei dovuto crederci. Che ci crediate o no, miei postumi lettori, Il giorno stabilito mi venne comunicato proprio pochi minuti prima che non c'era nessuno per poter fare la riunione: chi è andato a mangiarsi la pizza, chi a farsi 'na grattatina di palle... Il messaggio era chiaro. Questo loro comportamento consuetudinario non ebbe a smentire la loro vigliaccheria. Altri mesi persi. Bastava parlare chiaro senza infingimenti e reticenze: guarda il posto per situare la tua roulotte di merda non te lo possiamo concedere. Semplice. E no che non è semplice. Ancor più la faccenda è di una bestialità inspiegabile, se si considera il fatto che il Signor 7x5  si era preso la briga di interessarsi del mio problema ea portarmi gratuitamente dal venditore di roulotte, un certo Franco (ammazza-cinghiali, anche costui cacciatore). Se ne era addirittura convenuto ufficiosamente il prezzo. Qualcosa non mi tornava e infatti non tornò.
Ormai, per esperienza decennale, so che bisogna considerare sempre: cosa ha stabilito il comitato? Niente roulotte. Potrei anche avanzare altre supposizioni, altrettanto attendibili. Ma mi fermo qui. Il giorno stesso della vacanza dei comunali resisi così irreperebili, verso le tre del pomeriggio (già avevo previsto che tale cosa potesse accadere) presi la bicicletta, non senza prima aver mandato a fare in culo i comunali. Meta: Francia. Dovevo liberarmi da questo marasma... E qui comincia l'avventura... Una settimana fuori dal paese, dove ho visto cose che voi umani mai credereste.

Nessun commento:

Posta un commento

La divergenza sia con te!