domenica 29 novembre 2009

L'aiuto solidale

Passeggiando il riva al mare un glottologo e uno psichiatra notano qualcosa in mezzo al mare, lì... vicino al molo.

GLOTTOLOGO: - ci sono delle grida concitate, che provengono da... guarda là... quel coso che galleggia e che sembra volere a tratti sparire sott’acqua; andiamo a vedere! - disse eccitato il glottologo allo psichiatra.

Avvicinandosi al molo i due riescono a capire cosa siano quelle urla; c’è un tizio che sta per affogare e che sta gridando.

AFFOGANTE: - Aiuto!...Aiuto!...

GLOTTOLOGO: - Che strano tipo!... cosa ci farà mai lì, in mezzo al mare, tutto solo?...

PSICHIATRA: - Probabilmente ha un carattere e una personalità a-sociale.

GLOTTOLOGO: - E' vero, sembra che parli senza farsi o per non farsi capire.

PSICHIATRA: - Un caso molto interessante! cercherò di prendere appunti per il mio nuovo libro; lo intitolerò: l’"incomprensione e le anomalie del liguaggio nei soggetti a rischio".

AFFOGANTE: - Aiuto!... aiut... Aiu...glugh... glugh...

GLOTTOLOGO: - Guarda poveretto come si agita e che pessima pronuncia!... Evidentemente non c'è stato nessuno che lo abbia mai aiutato a pronunciare le parole correttamente. Il ben parlare è la base della comunicazione e del comprendere. Sento proprio che devo aiutarlo, poveretto, così sarà poi capace di farsi capire

PSICHIATRA: - Mi sembra giusto e doveroso!... ed io poi gli prescriverò dei tranquillanti, in casi del genere sono indispensabili.

GLOTTOLOGO: - Ehi, affogante, adesso l’aiutiamo noi, non si preoccupi - grida il il glottologo affabilmente, e rivolgendosi al suo amico, sottovoce... - adesso gli farò una splendida lezione di dizione, tu intanto puoi studiare i suoi comportamenti, un caso del genere non capita tutti i giorni.

PSICHIATRA: - "Hai proprio ragione!"

GLOTTOLOGO - "Hey, affogante, mi sente?"

AFFOGANTE - "Aiuto, ai... glugh...glugh...

GLOTTOLOGO - Bene, adesso faccia attenzione e ascolta con calma quello che ho da dirle. Deve ricordare che il dittongo "aiu", trittongo per l'esattezza, non va pronunciato in quel modo, devi scandirlo non in quel modo ma come una sola emissione vocale, ehm... come se fosse una sola vocale, hai capito? affogante, mi sente?...

AFFOGANTE: - Aiuto, ah!...

GLOTTOLOGO: - Riprova ancora, ci vuole esercizio, dai, coraggio!

AFFOGANTE: - Aiuto!...Aiutatemi!...

GLOTTOLOGO: - No, non così, cerca di non essere frettoloso, calmati, rilassati, devi capire, che la i è una semivocale... e cerca di non bere...

AFFOGANTE: - Aiuto!... Sto affogando.

GLOTTOLOGO: - Bene vedo che hai fatto già progressi, il dittongo è venuto abbastanza bene, non me lo sarei mai aspettato; ora ti insegno, scusa se ti dò del tu, come si fa a... Hey, affogante mi sente?... Affogante!

AFFOGANTE: - Vaffanculooo!...

GLOTTOLOGO: - Ma, perbacco! le velari vanno pronunciate correttamente, non in quel modo come se avessi l’acqua in bocca; ecco, segua la la mia pronuncia... Hey affogante, mi sente?... Non mi sente. Sembra sparito nel nulla.

PSICHIATRA: - Peccato però, c'erano ottime possibilità di reinserimento, è un proprio un caso limite.
.GLOTTOLOGO: - Che maleducato! Nemmeno a ringraziarci per la nostra attenzione, non si è mostrato memmeno riconoscente per la stupenda lezione di dizione, e gratis per giunta. Che tipo strano, tutto quel suo modo di agitare le braccia, così, molto vistosamente, urlando, addirittura!... forse e soltanto un esibizionista, cercava di attirare l’attenzione o... che fosse uno schizofrenico? Hai annotato i suoi comportamenti?

PSICHIATRA: - Effettivamente è davvero un caso singolare. Il suo comportamento convulsivo psico-mortorio, cioè volevo dire psico-motorio, rivela certamente una disfunzione organolettica neuronale, presumibilmente dovuta al vissuto traumatico o ad esperienze mnestiche risalenti alla prima infanzia. Certamente è una caso che si sarebbe potuto trattare con una buona somministrazione di benzodiazepine o, più in generale, di antipsicotici, vista la sua inequivocabile tendenza alla schizofrenia cronica. Avrei voluto fargli un po’ di anamnesi ma è sparito così, nel nulla. Uno cerca di aiutarli, poveretti!... ma poi non si dimostrano malleabili e nemmeno riconoscenti verso chi gli dà "aiuto solidale". Fuggono... da se stessi. Si dileguano. Fa parte della loro malattia, che vogliamo farci!

GLOTTOLOGO: - E’ stupendo! Tutte questa terminologia mi fa impazzire, cioè... volevo dire mi affascina. Comunque è sicuramente un personalità anti-sociale.

PSICHIATRA: - Certo! Se si fosse mostrato un po’ più disponibile gli avrei praticato un trattamento elettro-convulsivante oppure una somministrazione di psicofarmaci per il disturbo specifico. Peccato che la buona vecchia leucotomia non si pratica più.

GLOTTOLOGO: - Comunque si è fatto tardi, mi è venuta fame. Sento un certo languorino! Se non le dispiace la vorrei invitare a pranzo.

PSICHIATRA: - D’accordo, accetto l’invito.

GLOTTOLOGO: - Che bello! Così potremo continuare la nostra conversazione sulle anomalie del linguaggio e le psicosi latenti che abbiamo studiato di questo strano caso.

PSICHIATRA: - allora - con tono scherzoso - cosa si mangia?

GLOTTOLOGO: - Vedrai una vera squisitezza, mia moglie sta preparando un piatto prelibato che solo lei sa fare così particolarmente bene.

PSICHIATRA: - Cosa ci aspetta a tavola dunque?

GLOTTOLOGO: - Polipi affogati!

Nessun commento:

Posta un commento

La divergenza sia con te!