sabato 28 novembre 2009

Retorica delle religioni


La religione é un narcotico con cui l'uomo controlla la sua angoscia, ma ottunde la sua mente. (Sigmund Freud)

La decisione cristiana di trovare il mondo brutto e cattivo, ha reso brutto e cattivo il mondo. (Friederich Nietzsche)

La Chiesa é esattamente ciò contro cui Gesù predicò e contro cui insegnò ai suoi discepoli a combattere. (Friederich Nietzsche)
Le religioni, solo per il fatto di esserlo, sono condizionate da dogmi, da retorica, da stereotipia: nemici letali (sic) della verità assoluta.

Allora affermiamo sensatamente che, per amore della verità, "esiste una sola religione al di sopra di tutte le religioni, ma essa non è riconosciuta da nessuno, nemmeno da chi ci crede".

Dio, Buddha, Brahman, Allah,... Sono un solo dio. Le religioni in effetti sono la negazione vivente dell'esistenza di un solo ed unico Dio. Le religioni inoltre sono intrise di retorica, filosofia, ideologia che di per se contraddicono il credo della singolarità dell'essere supremo. Giacché l'Assoluto senza attributi non preferisce (sic) nessuna religione particolare possiamo dedurre paradossalmente che la non-religiosità è la vera essenza di Dio, essendo egli a-teo (sic). Un credente senza Dio è l'unico che può avere Fede.

Continuando il paradosso questo a-teismo religioso lo possiamo avvicinare alla ormai già acquisita concezione del Tao (Principio unico). In effetti la paura e l'ignoranza sono l'alimento di tutte le religioni. La paura ci lega al dogma, il dogma ci allontana dalla verità. L'ignoranza ci lega alla parzialità e al sapere dogmatico in un circolo vizioso e viziato senza fine, ci inchioda al samsara della relatività allontanandoci dal Tao (sic).

Il non avere Fede in nessuna delle religioni è condizione dunque essenziale per eliminare l'ignoranza e la paura della verità suprema.
L'ateismo è la religione suprema. Adesso però non ditemi che non sono credente.

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