domenica 29 novembre 2009

La polizia del luogo

Avverto sempre la stessa sensazione quando attraverso le strade del mio paese, a piedi con la macchina o in bicicletta. Mi sembra di essere guardato da tanti occhi che giudicano severi ogni mia mossa, ogni mio gesto. In effetti la gente guarda! non penso che sia solo una sensazione; il paese è piccolo, la gente mormora, le strade parlano, le case confermano... Persone poi che stanno seduti lì, davanti ai bar, senza far niente (probabilmente non sanno fare niente) e che esternano il loro pre-giudizio. Come dice un detto paesano: "se passa un cane a cui gli si è staccata la coda, loro gliela riattaccano".

Dal loro sguardo intuisco che esiste una polizia del luogo invisibile ma pericolosissima, proprio perché non si vede, che sta lì a controllare se procede tutto secondo la norma: il loro modo di pensare fa trasparire, oltretutto, uno scarso quoziente di intelligenza. Sentirsi giudicati e condannati per una colpa additata è il leitmotiv costante che mi angoscia, quella di essere diverso, di fare l'artista, di pensare con la mia testa, di non essere propenso a scendere a compromessi.

Questi mostri che sparlano entrano perciò nella testa delle vittime e (a me personalmente ci sono rimasti per anni) attraverso gli occhi o le orecchie e devastano così sistematicamente tutta la testa del soggetto e ogni altra cosa personale. La privacy viene violata! Ma, dico io!... perché non vi fate un po’ i cazzi vostri! Scusate ma ci voleva proprio!

C’è una lotta furibonda, senza tregua, dentro di me, un vile modo di ragionare oltraggia una sensibilità, un intelligenza artistica, vuole sostituirla con la sua. Un angoscia terribile! che lascia senza respiro, non più tollerabile, e che io sopporto da anni. Sono come gli sguardi di Medusa, pietrificano dalla paura, e, in effetti, sono proprio spaventosi. Così, stando male, per questa loro invasione, li faccio felici. Di tanto in tanto, quando riesco ad avere la meglio, ad essere me stesso, restano contrariati e si arrabbiano molto, cercando in tutti i modi di avere una rivalsa. Però essendo loro poco intelligenti, impegheranno parecchio tempo prima di riorganizzarsi di nuovo per potere poi sferrare, (i maledetti!) un nuovo attacco.

Ormai ho già predisposto le mie difese: L’ironia. Ho imparato che sono allergici al riso così quando cominciano a rompere i coglioni faccio: ah, ah!... una bella risata e non si contano nemmeno ormai più i morti.

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