La psichiatria è l'espressione di un ideologia che condanna le non-dipendenze. Le secessioni dai ruoli e dai sistemi appositamente creati verranno irrimediabilmente condannati ad una sorte di abbandono. La dipendenza di contro viene accettata come giusta e coerente al sistema, come un modo sano di esservi dentro. L'indipendenza è invece un "modo malato" di essere e significa quindi: stare fuori. L'aut aut del sistema societario è dunque: dentro o fuori. Altre possibilità non ve ne sono. Principio di appartenenza e principio di esclusione sono due inevitabili necessità indispensabili nel gioco. Esiste invero un rapporto di interdipendenza univoca (sic) fra la società e la famiglia, fra società e individuo. La polizia psichiatrica controlla e individua le eventuali secessioni. Tutto viene opportunamente catalogato come aderente alla norma (degno di appartenervi) oppure come elusivo alla norma (candidato all'esclusione. Questo è quello che io definirei come principio che fa capo all'indice di tollerabilità). Il bigottismo e l'ipocrisia di sistema vengono innescato concomitanti al dogma onnipresente. E' come un Dio virtuale che ci segue ovunque poiché sappiamo, per definizione, che esso è dappertutto. E' un Dio estorto alla sua eternità e messo sopra un piedistallo come una statua da idolatrare. Creato a sua immagine e somiglianza, diventerà egli stesso il massimo rappresentante della polizia sociale, una sua guardia del corpo che controlla, spia, giudica, castiga, punisce, premia... Anche se il sistema sembra funzioni in modo del tutto normale (ed in effetti è tutto normale) esisterà sempre la presenza di un atteggiamento omertoso ed una mafia che faccia sparire le prove dei propri crimini. Il crimine principale è l'intolleranza che dovrà per forza e per necessità essere mascherata con buone intenzioni: Il crimine dei crimini. C'è sempre un perenne carnevale che smentisce, che mostra un volto scherzoso, rasserenante; un volto bello, luccicante, rassicurante, tranne poi a ritrovarsi, come per magia, fuori dal gioco in una oscura zona dove questo carnevale mostra il suo vero volto. Ci siamo così accorti di avere inavvertitamente varcato la soglia del limite di tollerabilità. |
Gianni Lannes a radio radicale
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Ecco l'intervista senza censure del 5 febbraio 2013 Su Radio radicale
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12 anni fa
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